Nella quotidianità attraversiamo molti tipi di
aperture come porte, finestre, ingressi, scale
che ci permettono di
accedere ad un ambiente o cambiarlo,
passando da A a B, e varcare le pareti che lo
circoscrivono.
Durante il periodo della pandemia da COVID-19, però, le nostre
case sono diventate delle scatole chiuse
ermeticamente.
Fortunatamente in questa situazione abbiamo
saputo riscoprire e valorizzare nuovi canali
di comunicazione che ci hanno permesso di
creare un ponte di collegamento con l'esterno.
Finestre e balconi, che prima da
progettista vedevo come uno strumento
accesorio alla stanza, sono diventati dei veri
e propri “portali sul mondo”.
Da qui deriva il nome della ricerca, Intermediari
Spaziali, che vuole indagare su varchi, portali,
archi, ingressi, porte, cornici, specchi, finestre,
tunnel, passaggi, cancelli, corridoi, ponti,
attraversamenti, soglie, ecc. che permettono
un collegamento da un punto A ad un punto B,
sviando la barriere che li separano.
La prima categoria raccoglie undici opere accumunate dal fatto che attraverso le loro caratteristiche estetiche, quali forma, colore, materiali, tecniche costruttive, danno personalità all’ambiente nel quale sono inserite. La loro particolarità le differenzia da un’apertura comune e difficilmente potrebbero essere inserite in un contesto diverso da quello in cui si trovano.
Intermezzi spaziali
All’interno di Intermezzi spaziali sono raccolte opere dove il passaggio costituisce un’esperienza per l’utente. Invece di concentrarsi sul movimento da un luogo A ad un luogo B, l’attenzione viene concentrata esclusivamente sul momento di transizione e proprio da qui deriva il nome intermezzo, il quale, a teatro, richiama i brevi spettacoli che riempivano gli intervalli tra un atto e l'altro.
Portali interdimensionali
Le tredici opere che raccontano il tema di questa categoria, Portali interdimensionali, sembrano costituire dei varchi calibrati per traportarci in un’altra realtà lontana dalla normalità della vita quotidiana: questi portali a volte ci portano in luoghi piacevoli, altre in dimensioni senza confini, altre ancora in realtà che regalano speranza.
Punti focali
Punti focali raccoglie delle opere che, come suggerisce il nome, vogliono portare l’attenzione su un qualche elemento, che altrimenti ci potrebbe sfuggire ad una rapida occhiata. Esse sono progettate appositamente dai diversi artisti, per guidare e incanalare il nostro sguardo con l’intenzione di mostrarci ciò che vogliono, alcune volte perfino omettendo una parte della realtà per creare delle cornici “perfette”.
Sensi unici
Il senso unico, come dice il codice stradale, è un sistema di gestione del traffico dove viene accettato un solo senso di marcia. Le opere selezionate infatti possono essere utilizzate, o meglio vissute, in un solo senso alcune volte perchè l’altro è fisicamente impossibile, altre perchè non regalerebbe le stesse sensazioni.
Canali elevatori
La categoria racconta il gesto di salire (o scendere) di livello, lo svilupparsi di un passaggio verticale. La parola canali, oltre a richiamare l’espressione “canali di comunciazione” vuole anche legarsi all’idea di canale come sede di scorrimento d’acqua, dove, in quanto fruitori, siamo forzati a seguire un percorso dettato. Le nove opere selezionate, come nel caso della prima categoria, hanno la caratteristica di differenziarsi da ciò che verrebbe definita una scala tradizionale, e piuttosto cercano di accreditare personalità agli spazi nei quali sono collocate.
Passaggi ostruiti
Al contrario dei primi sei capitoli, dove si sono visti degli “intermediari” che permettono lo spostarsi tra due punti, in questo caso il passaggio viene bloccato (o quasi), interferendo con il nostro percorso. La percezione dell’ambiente viene quindi distorta creando una sorta di seconda realtà, molto vicina esteticamente alla prima, ma completamente diversa sul piano dell’esperienza vissuta e delle emozioni che vengono trasmesse.